Il maggiordomo annuì a Gwen e andò via.
Pochi minuti dopo, però, qualcuno arirvò a bussare alla porta di lei.
"Madamigella, sono Lucidor..." disse lui da fuori "... perdonatemi... ho saputo che non state bene... posso aiutarvi?" Chiese il medico.
"Certo, lady Altea." Disse il capitano mostrando un lieve inchino alla dama, forte lei di quell'incarico assegnatele direttamente dal duca. "Partiremo appena srete pronta, milady."
Quello scossone, il freddo e le luci psichedeliche.
Attraversare il Tempo era come specchiarsi in un lago gelido, in balia del vento e delle onde, senza riuscire a fissare il proprio sguardo in nessun posto.
Un urto, un baoto, un sibilo.
Desestresya si sentì persa, sola, perduta.
Quando riaprì gli occhi fu il forte alone della luce ad accoglierla.
Sentiva la freschezza dell'erba sotto di sè e ilprofumo del muschio elvatico intorno.
Era in un bosco, folto e verde, all'ombra di una quercia, poco lontana dal guizzare di un ruscelletto.
Ed era sola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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