Lucidor sorrise ed annuì a Gwen.
Così i due cavalcarono attraverso un sentiero scosceso, fino a giungere in un piccolo villaggio ai limiti della vasta brughiera.
Qui l'abitato, immerso in un verde sterminato, selvaggio e silenzioso, si ergeva come un piccolo bastione arroccato tra fossati e tumuli, con una chiesetta dedicata a Sant'Antonio al centro dell'unica piazza.
Arrivando in questo luogo Gwen sentì, anzi percepì un clima strano, cupo, persino ostile.
La gente parlava piano fra sè, lanciando occhiate indagatrici e inquisitorie alla ragazza ed al dottore.
"La casa è in fondo a questa viuzza." Disse Lucidor a Gwen.
Un servitore accompagnò Altea e Mandus nelle cucine, dopo il duca Dominus era impegnato ad osservare, con sguardo attento e zelante, il suo capocuoco nell'atto di preparare un dolce tipico.
"Aggiungete il latto, prego." Disse il duca al capocuoco ossequioso. "Poi il cacao e solo in un secondo momento la panna. Ecco, così... adagio... lentamente... molto lentamente... prego, col cucchiaio ora tagliate i fiocchi di panna... tagliate, non mescolate..." ed attese di poter assaggiare "... no..." scuotendo il capo e ridando il cucchiaino al capocuoco "... altra panna... il sapore forte e intenso del cacao rischia di affievolire la declicatezza della panna." Poi mosse un cenno verso Mandus e sua nipote. "Prego, avvicinatevi, ser Mandus. Capirete che l'attenzione del vostro duca ora è necessaria in questa difficile operazione. Sapete che i dolci, mio buon amico, richiedono quel gusto dei sensi tale che forse più della parola stessa divide noi uomini dalle bestie." Assaggiò ancora e stavolta giudicò soddisfacente il tutto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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