Gwen passòoltre ed andò via, mentre il giovane uomo nativo, dopo un istante in cui restò a fissarla, scavalcò il muro di cinta e penetrò nell'antico cimitero sconsacrato.
"Vi lasciate suggestionare, milady." Disse il borgomastro ad Altea. "Sarà lo scherzo di qualcuno che prima o poi verrà scoperto ed arrestato." Mangiando un pasticcino. "Quanto allo zingaro no... non credo abbia mai lavorato presso il palazzo ducale. Era un imbroglione, che fingeva di possedere chissà quale dono magico, milady."
In quel momento la governante annunciò l'arrivo dello sceriffo.
Goz entrò e gli furono offerti tè epasticcini, che gustò con una certa voracità, senza preoccuparsi troppo dei suoi modi.
"Avete ritrovato lo zingaro, sceriffo?" Belvon.
"No, ma è solo questione di tempo, signore." Masticando Goz.
"Ho saputo del biglietto..." mormorò il borgomastro "... sembra che qualcuno si diverta a fare scherzi..."
"Non credo, signore..." bevendo Goz e parlando a bocca piena "... penso invece che dietro quel segno ci sia qualcuno..."
"Qualcuno?" Ripetè Belvon.
"Esatto..." annuì Goz "... lo zingaro aveva dei complici... altrimenti non sarebbe riuscito a scappare... e se ciò che penso è giusto... ossia che i suoi compari erano sul carretto che doveva portarlo al porto, beh, allora siamo davanti ad una banda ben organizzata, signore."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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