Gwen restò davanti a quella porta chiusa, attraverso la quale le note di quella musica raggiungevano i suoi sensi.
Una musica ritmica e cadenzata, come una velata carezza, appena vivace e animata da un piglio esotico ed orientale.
"Non temere, potrei inviare dai tuoi uno dei miei servi, così non sentiranno la tua mancanza a casa tua." Disse il marchese a Queennie, fissandola con uno sguardo che la metteva in soggezione e le causava un senso di fastidio, di disagio, facendola sentire quasi sporca.
"Ti piace cavalcare?" Chiese poi l'uomo. "Ho un bellissimo cavallo, mansueto e di buona razza. Potrai montarlo tutte le volte che vorrai." Annusando un pò di tabacco preso con le dita da un elegante contenitore in madreperla.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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