I tempi delle scuole erano ben lontani. La me stessa del passato, quella ragazza che pensava a divertirsi, sì, ma a trovare la sua strada grazie agli studi, era ormai sparita.
Il potere, ciò che la famiglia che volevo sottomettere aveva da offrirmi, era tutto ciò che importava.
“Siamo cresciuti, e non ci vediamo da anni. Le cose cambiano, amore.” constatai prendendo la sigaretta e cominciando a fumarla.
Amavo la poesia, specie quella tragica, ma c’era qualcosa di strano, in Cristian.
“L’amore, dici?” domandai scoccandogli un’occhiata furtiva “Sarebbe bello, immagino. Ma non fa per me.” aggiunsi gettando la sigaretta in mare “Io sono una ragazza che cerca il piacere, non che si impegna. Un legame, limiterebbe i miei desideri. Vuoi fare sesso? Mi trovi. Vuoi il romanticismo? Non faccio per te”.
Mi incamminai di nuovo verso l’automobile, non avevo intenzione di perdere tempo dietro discorsi che, nel mio intimo, avrebbero potuto farmi vacillare.
Volevo essere la Regina della Malavita e niente o nessuno, me l’avrebbe impedito.
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