Cavaliere25 aveva colpito forte.
Con tutta la forza che aveva dentro.
Con tutto il desiderio che poteva contenere il suo cuore. Il desiderio di diventare un cavaliere.
Hastatus però lo aveva richiamato aspramente.
Era stato troppo incauto, tradendo così la sua giovane età e quindi la sua inesperienza.
Hastatus così aveva chiesto perdono, a nome di tutti, al Cavaliere Bianco.
Ma, alcuni istanti dopo essere stato colpito da Cavaliere25, l'elmo del cavaliere cadde a terra.
Ed incredibilmente era vuoto.
Come vuota era la sua corazza.
"Ma... come può essere?" Intervenne Llamrei. "L'armatura del cavaliere è... vuota?"
"Egli non è qui." Disse una voce alle loro spalle. "E' lontano, nella selva."
Si voltarono e videro un nano.
"Chi sei tu?" Chiese Llamrei.
"Sono il suo scudiero." Rispose il nano. "Il mio nome è Galmaus."
Poi, rivolgendosi a Cavaliere25, aggiunse:
"Ciò che hai fatto non è da cavaliere. Ma sei giovane e le tue pecche sono colpa di colui che ti sta istruendo..."
"Cavaliere25 è un bravo ragazzo..." intervenne Anaclerio "... ha un cuore puro... come i veri cavalieri."
A quelle parole il nano non rispose nulla e riaprì le porte della torre.
Poi, rivolgendosi a Hastatus disse:
"Se avete detto il vero poco fa, quando credevate di parlare al Cavaliere Bianco, allora dovreste tornare al Castello e punire coloro che hanno offeso messer Amore."
Detto questo, rimesso a posto l'elmo del cavaliere sulla sua corazza, sparì in una delle sale della torre.
Nel frattempo, al Castello del Doloroso Amore, Talia aveva bevuto tutto il veleno della calice.
E subito dopo sentì la vita scorrere via...
Talia correva.
I margini del lungo vestito tenuti su, per non inciampare.
Il vento che le soffiava tra i capelli.
Il verde bosco, all'ombra di quelle querce al riparo dalla calura.
E correva, fino a raggiungere le mura del castello, dove sapeva che lo avrebbe trovato.
E correva fino a quando non lo intravedeva da lontano.
"Ermaus!" Gridava.
Lui si voltava ed un sorriso illuminava il suo volto.
"Ho fatto un sogno orribile!" Diceva, abbracciandolo forte.
"Cosa hai sognato, angelo mio?" Chiedeva lui con infinita dolcezza.
"Ho sognato che ci separavamo..." rispondeva lei "... a causa della morte..." e si stringeva forte a lui.
"Tranquilla... ti giuro sul nostro amore che nemmeno la morte ci separerà..."
Un sapore amarognolo, forte, quasi a bruciare la gola.
Talia si svegliò di colpo.
Era in una grotta.
Una morbida e vellutata coperta l'avvolgeva.
Ed accanto a lei vi erano un nano ed una suora.
"Ben svegliata, milady..." disse quest'ultima "... il siero che annulava la morte apparente ha avuto effetto immediato. Come vi sentire?"
"Siete fortunata, milady..." intervenne il nano "... il nostro signore vi ha riscattato da madonna Morte... ora appartenete a lui..."
Intanto, dall'altra parte della selva, Elisabeth era con il biondo fanciullo.
"Chi sono? Potrei essere il tuo angelo custode." Disse Lui. "O forse il tuo spirito guida. O magari un folletto, un elfo... o forse, chissà, un semplice fanciullo che ama correre libero in questa selva."
Le sorrise ed aggiunse:
"Il cuore non tradisce mai... sono gli uomini che tradiscono i loro cuori, ignorandone i consigli... un uomo ricorderà della propria vita solo gli attimi che ha vissuto col cuore... niente di più..."
Poi, fissando la sagoma di Toraus che camminava nella selva, disse:
"I demoni giungono in questo mondo per tormentare.. bisogna essere forti per scacciarli..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 25-05-2010 alle ore 02.29.41.
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