Sì, quell'uomo era sempre più strano e sempre più affascinante.
Il modo in cui mi guardava, il modo in cui mi parlava.
C'era qualcosa di familiare e al tempo stesso di incredibilmente esotico e lontano in lui.
La cosa mi piaceva.
Forse avevo vissuto così tanto tempo rinchiusa che non riuscivo più nemmeno a fare una conversazione da non so quanto tempo, a parte i domestici e quello strano ragazzino.
Ma quest'uomo era diverso, mi incuriosiva, così come mi incuriosivano le sue parole.
"Perché, da dove venite? Da un altro tempo?" ridendo con la risata stridula.
E maledicendomi ancora di più per non poter essere me stessa.
"Guardate che se siete un ladro me lo dovete dire!!" con la solita sagacia tonta di Regna.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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