"In realtà" disse Afhel a Gwen "la realtà potrebbe essere peggio. Molto peggio, dottoressa."
"Che intende dire?" Chiese Ludwing.
"Che quel vostro androide si sia fatto influenzare da Diagora." Rispose Afhel. "Infatti Diagora è stato concepito e pogrammato come leader della sua razza. Dunque fra le sue capacità vi è quella di guidare altri androidi, che per i loro settaggi lo riconoscono come guida e capo."
"Si, la storia di quell'androide" disse Lennox ad Altea "potrebbe riguardare l'attività segreta dei Talenti." Pensieroso. "Ma non tema, milady..." tornando a guardarla "... sono certo che qui ad Afragolopolis non oseranno agire alla luce del Sole." Poi accarezzò, con eleganza, la mano di lei. "No, voglio che tenga lei la mia spada, milady Altea." Chiudendole il pugno, come se in esso, idealmente, avesse racchiuse l'elsa di Dama Piangente. "Mi sentirò sicuro sapendo che essa la protegge, milay." Con un leggero sorriso.
In quel momento la porta del salottino si aprì ed entrò qualcuno.
"Mia cara... milord." Gerard salutando entrambi. "Sono giunto ora dal circolo. In verità non c'era molto da dire o da fare. Il marchese Du Thazz era assente."
Lennox però era stato lesto e discreto nel lasciare la mano di Altea prima che suo marito fosse entrato nel salottino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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