Nel buio della città mi sento davvero me stessa.
Nel buio non devo portare una maschera, non devo nascondermi agli occhi del mondo.
Sì, perché è questo che porto ogni giorno, in un livello che non è il mio, semplicemente perché non esiste un livello per me.
Mi hanno dimenticato, hanno pensato che fossi sparita ma non è così.
Appartengo a qualcosa di ancora più antico, di ancora più intenso.
E ho una missione.
Una missione a cui ho votato tutta me stessa e in cui credo ciecamente.
E ci credo perché l'ho visto, perché altrimenti non avrei ricevuto il potere.
Un potere ambiguo e potente, che ho imparato a stento a controllare.
Da piccola credevo che fosse una maledizione, ora so che è un dono.
Un dono da scagliare contro i miei nemici.
Ma non è facile, non è semplice.
Vivo nascosta nell'ombra per metà del tempo, e per l'altra metà vivo nascosta in bella vista, dietro una maschera.
Una di quelle maschere che ti fa passare inosservata ovunque, senza preoccupazione alcuna.
Quale? Quella della bellezza, è ovvio.
Nessuno si preoccupa di una bella ragazza, nessuno si preoccupa di un'ochetta, a dirla tutta.
Tuttavia, mancano ancora diverse ore prima che debba indossarla di nuovo.
Guardo le luci della città dai vetri di un palazzo che non mi rappresenta né mi appartiene.
Io non appartengo a questo cemento, appartengo alla natura selvaggia, recondita e indomabile.
La natura delle nostre antenate, molto prima che il mondo degenerasse, che venisse diviso a livelli, che si dimenticasse.
Sì, il mondo si è dimenticato la sua vera natura.
Ma non io.
E io so che il dono mi è stato dato per una ragione.
Il dono di scrutare nella mente delle persone, di leggere i loro pensieri, di farli miei e venire investita dalle loro emozioni.
Ora so che è un dono, un dono prezioso.
Ecco perché me ne vado in giro per la città fingendo di essere un'altra, fingendo di essere innocua, inutile, utile solo allo sguardo, a una risata a una battuta tra amici.
Poveri sciocchi.
Sì sì, credete pure di parlare con un'oca senza cervello mentre scruto nelle vostre menti, mentre indago i vostri animi.
Non ce ne sono più come me in questo mondo.
Custodi di una saggezza antica, di una forza* primordiale, che è magica e mistica e vive in me come ha vissuto in tutte le mie antenate.
Osservo la notte che si fa giorno, la notte che piano piano crolla sotto i miei sospiri, la notte che è lì e mi guarda, complice, permettendomi di mostrarmi davvero.
Ma domani verrà il giorno e metterò la mia maschera.
E allora si andrà in scena.