La croce templare... la grande madre... elfi, folletti... la pietra filosofale... una cattedrale gotica...
Ad un tratto Elisabeth aprì gli occhi.
Si era appena svegliata.
L'ambiente era semibuio, a stento illuminato da un vivace fuoco proveniente dal focolare acceso.
Sopra vi era una pentola di creta in cui bolliva qualcosa.
"Siete sveglia, finalmente..." disse una voce proveniente dal focolare.
Era un uomo di robusta statura, alto e con lunghi capelli e barba bianca.
Si avvicinò alla gamba di Elisabeth e controllò la stretta fasciatura.
"La ferita non sanguina più..." disse "... ora prendete un pò di questo brodo e vedrete che torneranno le forze."
Riempì così una ciotola di quel brodo e la diede ad Elisabeth.
"Non sarà il magico calderone celtico" aggiunse sorridendo "ma i suoi effetti saranno comunque benigni."
Intanto, nella selva, il vecchio artista sorrise alle parole di Hastatus.
"L'uomo saggio" disse "nutre se stesso più con le arti che con il vino e la carne..."
"Ecco, io non saprei..." disse Llamrei guardando Hastatus "... ogni fascia descrive una scena mitica... ma non saprei quale potrebbe riguardarmi..."
La donna fissò ancora quel fregio, cercando di svelare cosa celasse.
Poi, all'improvviso, un pensiero.
"Alcesti!" Esclamò. "Lei salvò suo marito da morte certa con il suo sacrificio! Si, Alcesti! Vorrei essere come lei..."
"Amore è seguire la stessa strada..." intervenne ancora il vecchio artista "... anche se fosse costellata di sofferenze invece che di gioie, di dolore invece che di felicità, di lutto invece che di gaudio..."
Poi fissò Hastatus e chiese:
"E voi, nobile ed arguto cavaliere, in quale episodio del fregio vi riconoscete?"
"Chi è questo sir Guisgard?" Chiese Anaclerio a Cavaliere25 e a Raimbow. "E un vostro compagno?"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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