Elv ascoltò Gwen, ma non disse nulla.
I 2 si erano rivestiti e fecero così ritorno ai capanni.
Il crepuscolo andava ormai scemando, con i suoi colori che mutavano in balia delle lunghe e calde ombre di quello scenario tropicale.
Appena arrivati ai capanni, zio e nipote trovarono Ludwing mentre controllava che alcuni di quegli indigeni spostassero diverse casse cariche di verdure e frutta.
"Prego, la cena è pronta per essere servita." Disse lui, fissando Gwen ed Elv, senza particolari emozioni nello sguardo.
"Io sono figlio di Guisgard, lo sanno tutti." Disse Milo ad Altea. "Ho gli occhi dei Taddei ed il loro sangue." Fissandola nei suoi occhi verdi. "Uccidere per averti? Beh, forse ti burli di me, o vuoi provocarmi... ma... si." Deciso. "Lo farei. Ucciderei per te. Farei qualunque cosa per averti."
Intanto quei tamburi continuava a scandire il tempo con il loro ritmico susseguirsi.
"Potrebbero essere indigeni ostili..." mormorò l'avvocato "... non so se sia una buona idea avventurarci su quest'isola..."
"Esisteranno ancora le tribù di cannibali?" Louis.
"Nei vecchi film forse." Sarcastico Milo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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