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Vecchio 07-05-2010, 02.38.34   #600
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elisabeth avanzava, tra dubbi e timori, in quella misteriosa selva.
Ad un tratto l'odore della pioggia, il rumore dei tuoni ed il bagliore dei lampi.
Un senso di umidità ovunque diffuso nell'aria.
C'era qualcosa che opprimeva lo spirito ed il cuore.
Fino a quando giunse ad un piccolo tumulo, attraversato da un angusto sentiero tracciato tra il pietrisco ed il terreno.
E salito questo tumulo, la donna si ritrovò sulla riva di un vasto lago.
Qui vi era un barcaiolo appisolato nella sua barca in attesa, sembrava, di qualcuno che gli chiedesse di attraversare il lago.
Mentre in lontananza una forte tempesta sembrava ingoiare e vomitare, come un ricorso infinito, le alti nubi di quel tormentato cielo..."



Intanto, in un'altra zona della selva, Guisgard era incredulo davanti a ciò che aveva visto.
Magia? Stregoneria? Incantesimo? Cosa era accaduto davanti ai suoi occhi?
Il suo primo istinto era quello di gridare e correre via.
"Cosa sei, Polgara?" Si chiese guardando quel lupo che gli stava davanti. "Che segreto nascondi? Chi sei?"
Si portò allora le mani sul volto e cominciò a barcollare.
Fissò ancora quel lupo e scene passate gli attraversarono la mente...

"Tu sei... cuore... il mio cuore..."
"L'avrai detto a tutti... so che così chiami anche le tue amiche ed io tuoi amici..."
"Sei il solito sciocco... non hai capito niente di me..."
"Sei tu che non capisci... non vedi come ti guardo..."

Alla fine, vinto dallo sconforto, Guisgard corse via.
Il lupo rimase a fissarlo, mentre il cavaliere, come fosse preda di un incanto, correva rapido verso l'interno della selva.
E di nuovo i ricordi lo raggiunsero...

"Io sono troppo fredda, secondo te?"
"Come ti viene in mente una cosa simile?"
"Rispondi... ti prego... credi che le altre ragazze del paese siano più appassionate e romantiche di me?"
"Io manco le guardo le altre ragazze..."
"Bugiardo... so che non è così..."
"Beh, si... forse di sfuggita le guardo... ma io ora sono con te... e non vorrei essere in nessun altro posto..."
"E se un giorno mi abbandonassi? Se andassi via lasciandomi sola? Se vedessi in me una donna troppo chiusa ed indecifrabile? Se io non fossi colei che credi? Se io..."
"Zitta, ti prego... io ti conosco da sempre... ehi, sono io! Guisgard! Come potrei abbandonarti?"

In quel momento, il cavaliere arrestò finalmente la sua folle corsa e scivolò a terra.
Restò così per alcuni istanti, poi si voltò indietro e vide il lupo, immobile a fissarlo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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