Il fiume Elsa che scorreva, le fresche e dolci acque, il suono melodico delle increspature, la trasparenza fra le roccie, i riflessi dorati contro le sponde brulle.
Allora si videro i riflessi di un castello, tutto sommerso dalle acque del fiume.
Dalle alte e quadrangolari torri merlate, i bastioni e le mura di un metallo sconosciuto alla nostra epoca.
E infine una damma dai capelli lunghi e chiari, dai riflessi di giada fra le ciocche, l'abito leggero, i dademi fatti delle più preziosi gemme e pietre giunte dall'Olimpo e da Asgard, segno che ogni cultura e mitologia si prostrava di fronte a quella dama dagli cangianti...
Altea vide questo in sogno, un istante prima di aprire gli occhi.
Sentiva la calda sabbia dorata sotto di sè, la sciuma salata salire e scendere dal suo corpo dolorante e stanco.
Poi il verso dei gabbiani.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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