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Vecchio 09-03-2021, 02.07.48   #8863
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La risata grottesca e stridula davanti alla porta chiusa della camera in cui erano Gwen ed Elv.
Poi solo silenzio.
Elv era incredulo, ammutolito, incapace forse anche di pensare.
Guardò allora Gwen negli occhi.
Un attimo dopo la porta si aprì di colpo.
Nel frattempo, al campo scavi, Destresya aveva condotto Roylgim dove era stato trovato l'amuleto.
I 2 trovarono lì Queennie e Belvin.
Erano davanti alla stelle, ora illuminata dalla torcia del telefonino della figlia di Rotly.
Un attimo dopo quei segni fino a quel momento indecifrabili cominciarono a mutare.
Lettere e parole ora apparivano chiarissime.
"Leggete..." disse Belvin con un tono cupo, impalpabile.
Era una stele funeraria, ma sulla cui pietra erano incisi i nomi di Rotly e di tutti loro, ciascuno affiancato dalla propria data di nascita e di morte.
Ed erano tutti morti.
Un istante dopo di nuovo si udì lo spaventoso latrato, ora vicinissimo.

Una mattina di Sole, davanti all'albergo, un'ato arrivò, trovando il custode davanti all'ingresso.
Dalla macchina scese un uomo.
"Buongiorno, professoressa Krepush." Il custode al nuovo arrivato.
"Salve." Lei.
"Ecco le chiavi dell'albergo." Fece il custode. "All'interno troverà su un foglio tutte le indicazioni, riguardo le connessioni Internet, i riscaldamenti e il sistema d'allarme. Per tutta la stagione invernale l'albergo sarà tutto per sè. Accanto al telefono ho lasciato tutti i numeri con i quali potrà contattare me, la vicina stazione di polizia ed anche la forestale."
"Grazie, non mi occorre altro." Sorrise la professoressa. "Queste settimane di solitudine mi aiuteranno a scrivere il mio libro."
"Io non ci resterei mai da solo qui..." mormorò il custode "... la storia di quell'equipe di studiosi e dei loro studenti morti durante gli scavi, beh, rende questo posto un pò cupo."
"Si, ho letto..." annuì lei "... mi pare che la polizia chiuse le indagini, bollando il tutto come incidente, giusto?"
"Si..." il custode fissandola "... pare un cane affetto dalla rabbia penetrò nel campo e li uccise." Scuotendo il capo. "Beh, ora sarà meglio che vada. Buon lavoro, professoressa."
E si salutarono.
Lei restò a guardare l'auto del custode andare via, per poi sorridere con fare sinistro.
In quel momento un sordo latrato echeggiò intorno all'albergo.



Fine Episodio


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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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