"Bene, sono curiosa!" gli dissi, divertita.
Arrivammo alla cena dove ci accorgemmo che c'era un gran trambusto.
Non solo era arrivato nientemeno che il professor Minsk, ma anche un certo Belvin, che mi presentò Nigol.
Ci sedemmo e mangiammo, conversando piacevolmente con gli altri professori, a cui avevo presentato Roylgim come il mio assistente.
Non era poi strano, tutti i professori ne avevano uno.
Persino io, ne avevo avuti parecchi in realtà, ma scappavano tutti poverini.
Non ero proprio il capo più affabile del mondo.
"Mangiato bene?" chiesi poi al mio amico futuristico, dopo il dessert.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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