Ascoltai le parole del receptionist. Una rabbia cieca cominciò lentamente a farsi largo attraverso quelli che erano i miei più primordiali istinti.
Nessuno aveva il diritto di parassitare e cibarsi della sofferenza di un uomo che, poche ore prima, era giunto a fare un gesto terrificante sotto lo stesso tetto in cui c'era la figlia.
"Scusatemi." dissi allontanandomi da Gwen e dal receptionist, facendomi largo tra quella piccola folla delirante.
Mi avvicinai il più possibile a Minsk, ancora pervasa da una rabbia che, in tutta onesta, detestavo.
"Professor Minsk!" lo chiamai cercando di attirare la sua attenzione "Salve, sono la figlia di Rotley!" mi presentai con durezza "Mi permetta di farle una domanda: come ci si sente a speculare ingiustamente su un dramma appena accaduto?"
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