Ascoltai le parole di mio padre, vidi il suo sorriso che, ormai, temevo di aver scordato.
In un moto di ottimismo sperai stesse per dirmi qualcosa che fosse spontaneo, genuino e spensierato... ma poi mi parlò della facoltà e mi incaricò di prendere un libro per lui.
Sospirai appena per poi rivolgergli un sorriso carico di dolcezza.
"Certo, papà." dissi con una lieve punta di tristezza. Poi mi incamminai verso la porta di ingresso ma prima di avanzare oltre il salotto gli lanciai una rapida occhiata "Sai che se hai bisogno, puoi sempre contare su di me?" domandai quasi con fare materno, come se fossi diventata io il genitore.
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