Gwen si coricò di nuovo, ma non riuscì a prendere sonno.
Le ombre della camera sembravano sempre sul punto di animarsi, mentre dalla penombra pareva poter sbucare da un momento all'altra qualche strana immagine.
Le ore sembravano fatte di milioni di minuti e intanto Oko dormiva come se nulla fosse.
Ad un tratto vibrò il cellulare di Gwen, per un messaggio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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