Risposi cordialmente al maggiordomo che mi porgeva il biglietto da visita.
Poteva sempre servire, per carità.
Rientrai in macchina e mi diressi verso la facoltà.
Chiamai il mio assistente e gli dissi di procurarmi a tutti i costi un permesso, una scusa, una qualunque motivazione per poter partire quel giorno stesso per Kaivaz.
Ormai era una corsa contro il tempo.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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