Discussione: Il secondo Gdr
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Vecchio 20-01-2021, 23.55.13   #297
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ecco il terzo frammento per il nuovo Gdr.
Ora non mi resta che attendere di conoscere i vostri giudizi

Era un crepuscolo d’Estate, di un vago alone violaceo che saliva dall’umida campagna fin dove gli ultimi bagliori del giorno morente giungevano a tingere il cielo. Solo Venere, prossima al tramonto, riusciva a brillare nella calura ovattata che rendeva sbiadita ogni cosa nel paesaggio. Il Centro Ricerche per l’energia Fotosonica di Capomazda City sorgeva quasi sopito in questo scenario e solo una stradina laterale, che tagliava in 2 la campagna, permetteva di raggiungerlo dopo qualche chilometro dalla vicina città. In questa base futuristica ed unica al mondo toccò a 2 giovani ricercatori, mentre tenevano d’occhio le variazioni vettoriali sul campo elettromagnetico terrestre, registrare quello che si sarebbe poi rivelato come un evento epocale nella storia dell’umanità. Come sempre accade nei momenti topici della storia quell’avvenimento non suscitò subito nei 2 giovani studiosi particolari emozioni o stupore. Una delle 2 grandi domande che da sempre l’uomo si pone finalmente stava per svelare la sua risposta. Se dagli albori l’uomo si è interrogato sull’Esistenza di un Essere Supremo e Creatore di ogni cosa, con tutto ciò che tale dilemma si porta dietro e cioè chi siamo, da dove veniamo e dove siamo diretti, nonché cosa troveremo oltre questa vita terrena, quell’altra domanda nata storicamente in un secondo momento ma comunque antica oltre le più remote civiltà del passato, stava per avere finalmente una risposta. Una risposta che solo il prossimo futuro ci avrebbe detto se positiva o negativa. Ma quella risposta ora era giunta fino a noi. Le strumentazioni del Centro Ricerche cominciarono a registrare prima delle forti anomalie nel campo elettromagnetico terrestre, poi uno squilibrio nel funzionamento di tutti i collegamenti satellitari.
“I dati continuano ad essere instabili…” disse Jouk a Kuop “… ma non registro variazioni generali che giustifichino tutto ciò…”
“Forse è in atto una tempesta magnetica…” mormorò Kuop “…questo giustificherebbe l’attività oscillante del sistema satellitare.”
“Non lo so…” perplesso Jouk “… forse dovremmo informare il professor Domus?”
“Vuoi disturbarlo per questo?” Fissandolo Kuop. “E se poi tutto fra un attimo si ristabilizza? Dopo come giustificheremo di averlo disturbato per niente?”
“Ehi, guarda!” Stupito Jouk. “Hai visto i valori vettoriali come sono alterati?”
“Si, sto registrando infatti anche un aumento di onde radio…” Kuop “… ma cosa diavolo sta succedendo?”
“I monitor si sono impallati!” Esclamò Jouk. “Guarda, le trasmissioni sono interrotte!”
“No, non sono interrotte…” fissando gli schermi Kuop “… questi non sono disturbi sulle frequenze radio… ma è… cavolo, non può essere…”
“Cosa?” Jouk.
“Queste sono frequenze radio!” Sgranando gli occhi Kuop. “E’ un segnale… gli strumenti lo stanno captando!”
“Cos’è? Un SOS? Da un aereo? O una nave forse?”
“No… viene da più lontano…” cercando di studiare i dati Kuop “… no… proviene dall’atmosfera…”
“Atmosfera?” Ripetè Jouk.
“Si…” annuì Kuop.
“Allora lo sta inviando qualche satellite orbitante?” Sorpreso Jouk. “Forse si tratta di un guasto?”
“Non lo so…” scuotendo la testa Kuop “… ma credo sia meglio informare subito il professor Domus…”
“Cos’è?” Sarcastico Jouk. “Qualche stato sta dichiarando guerra a qualche altro governo?” Divertito.
“E non fare sempre l’idiota!” Nervoso Kuop. “Cerca di essere serio qualche volta!”
“Ma che hai?”
“Non capisci?” Teso Kuop.
“Aspetta un attimo…” fissandolo Jouk, ora colpito dall’agitazione del suo collega “… ma che sta succedendo?”
“Bah, lascia perdere!”
“Un attimo, un attimo…” Jouk all’altro “… ascolta… per un attimo fa finta che io non sappia nulla di fisica, di chimica e di astronomia e dimmi cosa diavolo sta succedendo.”
“Non hai mai studiato nulla!” Biasimandolo Kuop. “Sei proprio un vuoto a perdere…” con disappunto “… beh, le strumentazioni dell’intera base stanno captando un segnale… proviene dai nostri satelliti orbitanti…”
“E quindi? C’è da allarmarsi?” Ridacchiando Jouk. “L’uomo ha mandato satelliti attorno alla Terra proprio per raccogliere informazioni sullo spazio, no? Quindi ovvio che poi tali informazioni i nostri satelliti devono spedirle fin a noi.”
“Idiota, il segnale sta usando i nostri satelliti come diffusori!” Nervoso Kuop. “Ma la fonte originaria viene da ben oltre!”
“E da dove?”
“Da un punto appena fuori il nostro Sistema Solare!” Rivelò sconvolto Kuop.
Il giorno seguente il professor Domus ed un'equipe di ricercatori, attraverso un codice basato sui numeri primi, riuscì a decodificare il misterioso messaggio giunto dallo spazio...

“Probabilmente quando qualcuno leggerà queste mie parole io, come il mio mondo e la mia gente, sarò morto. Non mi ero mai accorto quante stelle splendessero nel cosmo e quante galassie ne illuminassero il suo infinito corso. Sono uno scienziato eppure solo adesso mi accorgo di non aver mai prestato davvero la giusta attenzione a ciò che ci sovrasta e ci avvolge. Solo ora, nel mio ultimo viaggio, riesco a commuovermi di fronte alla bellezza di queste eterne costellazioni che per eoni hanno racchiuso i desideri ed i destini delle innumerevoli razze che abitano l’universo. Il mio nome non ha molta importanza adesso, ma è tutto ciò che mi resta. Sono Saurod e provengo dal pianeta Ecclesus. Un mondo progredito e pacifico, posto nel quindicesimo sistema planetario della nona spirale della nebulosa di Parush. Dopo millenni di lotte, di guerre e di divisioni, i 13 continenti avevano posto fino ad ogni contrasto ed abbracciato un’unica Fede. Ciò ci permise di spendere ogni ingegno e risorsa per il progresso ed il benessere di tutti. Insieme a basi scientifiche, accademie e scuole, ovunque si eressero santuari per la Dama di Moon, la nostra Grande Madre Creatrice. Ella dispensò ovunque la luce dell’intelletto, la pietà fraterna e la gioia per la vita. Ecclesus divenne un mondo avanzato scientificamente al punto da lanciare la sfida alla morte stessa. La genetica e la biologia divennero i mezzi per cercare di raggiungere una vita lunga e degna di essere vissuta. E ci riuscimmo, poiché rendemmo gli anni di ogni individuo felici. Anche la povertà eravamo riusciti a debellare, offrendo a tutti ricchezza senza fine. Tutti i popoli di Ecclesus si erano riuniti in una lega, dove a turno ogni continente, per un periodo prestabilito, offriva politici che lavorassero per tutto il pianeta. Era la libertà assoluta. Come incantesimo che ci aveva convinti di avere tutto. Anche il crimine non aveva più motivo di esistere, poiché tutti avevano tutto. Ma solo ora mi accorgo come quell’illusione di felicità ci aveva annebbiato ogni facoltà. Un giorno, dagli abissi incommensurabili del cosmo una antica civiltà, forse la più remota mai sorta e che ci studiava da miliardi di anni come uno scienziato osserva il comportamento di un animale di laboratorio, si mostrò a noi. Giunta attraverso passaggi interstellari a noi noti, con una sterminata flotta di milioni di veicoli capaci di attraversare intere galassie, piombò nel nostro mondo per farne scempio. Gli Uaarniani, così chiamati perché provenienti dalla nebulosa di Uaarn, da millenni attraversano l’universo con i loro terribili eserciti per cancellare ogni forma di Religiosità. Del perché questi esseri così evoluti odiassero, o per meglio dire temessero, lo sviluppo di qualsiasi Credo Religioso solo in seguito, quando ormai era tardi, sono riuscito a scoprirlo. Come noi veneriamo la libertà assoluta, anche gli Uaarniani sanno che essa è il bene più importante. Proprio per questo essi la difendono, credendo che la Religiosità sia la sua più acerrima nemica. Così scatenarono le loro indescrivibili armi su di noi, distruggendo tutto e tutti. In pochissime ore, tanto è grande la loro potenza, Ecclesus divenne una grossa roccia orbitante, carica di sangue e di radioattività. Prima che il giorno cedesse il passo alla notte annientarono la nostra millenaria civiltà con un odio ed una ferocia ignota a qualunque altra creatura esistente. In verità il mio popolo avrebbe potuto contare su risorse difensive capaci forse di farci resistere e sfuggire alle loro astronavi ed ai loro terribili mostri sguinzagliati per mutilare il nostro pianeta. Si trattava di roccaforti costruite da noi scienziati nel sottosuolo di Ecclesus. Ma quella libertà, vanto e meraviglia della nostra vita, fu forse un’arma che si rivoltò contro di noi ben più delle terrificanti armate Uaarniane. La mia gente infatti non volle rinchiudersi nei rifugi, vivere isolati e nascondersi lontano dalla luce del giorno. Molti non cedettero che gli Uaarniani fossero una minaccia così terribile e non vollero barattare la propria libertà e il desiderio di socializzare in cambio di continuare ad esistere. Così, sciocchi ed indifesi, imbevuti dall’illusione che solo la libertà sfrenata sa dare, fummo facile bersaglio per gli invasori. Come agnelli sacrificali in nome del demone della libertà ci offrimmo inconsciamente come carne da macello. Io solo fra tutte le genti di Ecclusus riuscii a fuggire. Ma la mia piccola astronave non ha più combustibili, né viveri. A breve sarò in balia dei flussi siderali e morirò perduto nelle voragini cosmiche. Sto registrando con un ultimo e disperato sforzo il suono della mia voce in questo messaggio che invierò nello spazio, pregando che una qualche forma di vita intelligente possa captarlo. Così facendo conoscerà la storia di Ecclesus e forse potrà difendersi dalla innaturale e terribile minaccia atea degli Uaarniani. Che la Dama di Moon possa vegliare e benedire il mio sonno.”



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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 21-01-2021 alle ore 22.07.39.
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