Gwen chiamò Gan, ma senza ricevere risposta.
La cantina era avvolta in buona parte da una cupa penombra, generata dalle poche luci che pedevano dal soffitto a volta di quell'ambiente.
Ad un tratto la ragazza vide qualcosa in terra.
Era il cellulare di Gan.
In quello stesso momento, ma in un luogo appartato nella campagna, Ester stava porgendo da bere al misterioso ragazzo mascherato.
"In verità" disse lui prendendo il bicchiere "io non ho ucciso nessuno. Anzi, sono deciso a catturare il vero assassino, dottoressa." Fissandola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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