Ma che...
Un amico immaginario, era solo un amico immaginario?
Avevo il sangue al cervello.
Ma com'era possibile?
Insomma, quel genere di manipolazione come altro poteva avvenire?
Che fosse un banale schizofrenico paranoide con allucinazioni?
Sarebbe stata una delusione immensa.
Ma cos'era questa cosa fastidiosa che sentivo?
Ah, la madre, la madre che urlava.
Fantastico, ora darà la colpa a me.
Senti, ciccia, anche volendo, gli schizofrenici paranoidi non hanno tendenze suicide.
Non tutti almeno, ma non posso stare qui a spiegarti le differenze mentre urli così.
Oh niente, non stava zitta!
Ma io non riesco a concentrarmi se urli, come te lo devo dire!
Guardavo in fondo al pozzo, per cercare di vedere qualcosa. E che mi aspettavo? Di vedere capitan Gaio che mi faceva ciao ciao con la manina?
La mia maledetta voglia di credere che potessero esistere menti superiori capaci di manipolare le menti degli altri.
Ma comunque qualcosa non quadrava, no, non mi convinceva nemmeno la mia diagnosi.
Dovevo scoprire di più.
Ma mi spiegate come faccio io a concentrarmi con questa che grida così?
Ora l'ammazzo.
Guardai nel pozzo, dopodichè mi guardai intorno.
Dovevo essere certa che quelle urla non avessero attirato nessuno, ma dovevo anche agire in fretta.
Infatti, contemporaneamente allo sguardo di ricognizione, infilai i guanti di pelle che tenevo nelle tasche del cappotto.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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