Trascorre la notte, silenziosa e veloce.
Giunge allora il mattino e riprende il solito andazzo.
E' una vita piatta, vuota, lenta, noiosa, apatica.
La tranquillità è una comodità che alla fine si muta in stanchezza, destinata poi a sfiorire in mille rimpianti.
Il poeta Pacuvio diceva che senza Amore la vita è sprecata e solo i folli non temono l'infelicità.
Come al solito la colazione fu servita in terrazza e Gwen trovò Stefan a bere il suo tè.
Nel frattempo Destresya era partita a razzo.
Ormai era giorno.
"L'importante è muoversi." Disse l'uomo mascherato. "Ormai con la luce del giorno dobbiamo trovare un luogo infilarci, in modo da non essere più visti." Indicò una rientranza fra bambù giganti e un grosso albero che gli indigeni chiamano albero del pane. "Lì, presto!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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