Le domande di Goz erano incalzanti, il ritmo era serrato, tanto che ad un certo punto non riuscii più a seguirlo, trovandomi sull'orlo di una crisi di pianto.
Sentivo che avrei voluto piangere fino alla nausea, fino a dormire per almeno tre giorni di fila.
E inaspettatamente, Herbert intervenne, obbligando Goz a lasciarmi in pace, infatti mi portò via, verso la sua macchina, nonostante abitassi praticamente vicino la villetta deserta in cui ci trovavamo.
Ero profondamente confusa, sconvolta, non avevo più niente da dire, non riuscivo a fare ordine nella mia testa, non ci sarei riuscita nemmeno volendolo.
Mi sembrava di voler sbrogliare una matassa senza capo né coda.
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