Nei sotterranei, intanto, la donna con la maschera si trovava davanti ad Elisabeth.
"Sono solo una povera pazza..." cominciò a dire "... e sono colpevole quanto chi mi ha rinchiuso qui dentro. La follia ed il male non possono entrare in una casa, se chi vi abita si oppone. Anche se fosse uno soltanto... ed io non ho fatto nulla per impedire a mio figlio di edificare queste mura di illusione... ed ora, come tutti coloro che vi sono imprigionati, sconterò i miei peccati... perchè presto i tre cavalieri verranno a reclamare le nostre vite..."
Nel frattempo, Guisgard era nel suo letto.
"Tranquillo, amico mio..." disse a Cavaliere25 "... ti ringrazio ma non ho fame. O, per meglio dire, non è il cibo quello di cui ho bisogno." E si adagiò il ciuffo all' indietro.
Ma proprio in quel momento, qualcuno si accostò alla porta, aprendola e guardando nella stanza.
"Ehi, sembra che abbiamo visite!" Disse Guisgard al suo scudiero.
Sulla porta vi era la bambina che Polgara ed Elisabeth avevano riportato al castello.
"Entra, su!" La chiamò Guisgard.
"Sei un cavaliere?" Chiese la bambina. "Cioè... un cavaliere vero?"
"Si, un cavaliere." Rispose Guisgard. "Un pò ammaccato, ma vero!"
"E dove sta la tua armatura?"
"Dovresti chiederlo al mio scudiero." Rispose Guisgard. "Già, è vero! Dove si trova la mia armatura?" Chiese con sarcasmo a Cavaliere25.
"Sei venuto per battere i tre cavalieri?" Chiese la piccola.
"Ti fanno paura, quei cavalieri?"
"Un pò si... ed anche a mia mamma fanno paura."
"E li hai mai visti tu?" Chiese ancora Guisgard.
"Una volta... dalla torre... ma mamma non vuole che ne parli... dice che se li chiamiamo con i loro veri nomi... verranno ad ucciderci... come hanno fatto con il mio papà..." E scoppiò a piangere.
"Su, su... tranquilla, qui sei al sicuro..." Disse Guisgard prendendola in braccio.
"Come ti chiami, cavaliere?" Chiese la bambina, asciugandosi le lacrime.
"E' un segreto... ma se prometti di mantenerlo, allora sarà il nostro piccolo segreto..."
La bambina annuì.
"Mi chiamo Guisgard... e tu?"
"Maryanell..." Rispose la piccola e si strinse forte al cavaliere. "Se quei cavalieri torneranno... ci penserai tu?"
"Si, tranquilla... ci penserò io..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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