Lo guardai sbigottita, senza sapere davvero che cosa dire.
Era assurdo che lui potesse anche solo pensare questo di me, ma forse mi facevo troppo condizionare dal suo nome, dal suo viso, mentre invece avrei dovuto rassegnarmi e capire che lui non era il mio Elv.
Ma era difficile.
Il mio sguardo vagò per la stanza per lunghi istanti, esitai mille volte, non sapendo se farlo o meno e non riuscivo a decidermi, ma alla fine lo feci.
In uno slancio di incoscienza e follia, presi il suo viso fra le mani e lo baciai.
Una piccola parte di me era curiosa di sapere se con lui avrei sentito le stesse identiche emozioni.
Quasi dovetti costringere me stessa a staccarmi da quel bacio, ne avevo sentito il bisogno disperato come l'acqua nel deserto ed ora, dopo tanto patire, non mi sembrava vero.
"Ti amo già più di quanto tu possa lontanamente immaginare... Ma è complicato... Forse un giorno te lo spiegherò e spero tu possa capirlo..." sussurrai sulle sue labbra rosse, morbide e perfette che adoravo.
Senza dargli modo e tempo di replicare, e per non far mancare a me la forza di uscire da quella cabina, andai via, per tornare da Minsk, sperando di non aver fatto l'ennesima sciocchezza.
Ma era stato più forte di me nel momento in cui avevo sentito ciò che pensava fosse successo col capitano.
Capivo che non l'aveva fatto con cattiveria, ma era stato per me indispensabile.
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