Appena Guisgard ebbe concluso il suo discorso, la figlia di Cembelus, Heylde, prese la parola.
"Cavaliere, voi parlate come chi non ha mai incontrato la sofferenza. Ricamate bei discorsi e frasi di circostanza, eppure ignorate, ne sono certa, cosa sia davvero il dolore che sa imprimere l' amore nell' animo umano. Esso ammalia, stordisce ed illude. Un giorno ti rende regina del mondo intero e un altro ti abbandona ad una sorda ed insopportabile sofferenza.
Voi neanche immaginate cosa significhi possedere e contare per un' intera notte ognuna delle infinite stelle del cielo... e risvegliarsi al mattino con nelle mani solo stelle rotte..."