E così furono tutti nella sala.
Quando all' improvviso si udì una campanella.
Ad un tratto si aprì la grande porta che dominava dall' altra parte della sala e subito entrarono tre strane figure: un uomo di mezz' età, accompagnato da un giovane di robusta coportaura (lo stesso che aveva accompagnato Elisabeth e Llamrei nella biblioteca) e da una bellissima donna (la madre della bambina).
"Vi porgo il mio più sincero benvenuto, cavalieri e dame." Cominciò a dire l' uomo di mezz' età. "Sono lord Cembelus, signore del Castello del Doloroso Amore. E questi sono i miei figli... Ermaus e Heylde."
Battè allora le mani e subito giunsero diversi servitori, portando sulla tavola focacce calde, latte, miele e frutta di ogni tipo.
Cembelus poi invitò tutti i suoi ospiti a prendere posto per gustare quella deliziosa colazione.
E quando finirono di mangiare, il signore del Doloroso Amore prese a dire:
"Miei cortesi amici e mie dolci amiche, il motivo dei vostri inviti è presto detto. La vita è stata da sempre generosa con me. Sono nato ricco, potente e nulla mancava nelle mie terre. O quasi."
Fece una breve pausa e continuò:
"Il giovane, animato dal suo ardore, crede spesso di possedere ogni cosa. Poi si accorge invece che gli manca proprio ciò che più inebria il cuore. Ed io compresi questo quando incontrai una bellissima donna. Me ne innamorai subito e la sposai. E da questa felice unione avemmo due meravigliosi figli, che oggi vedete qui accanto a me. Avevo quindi tutto, ma qualcuno decise di mutare il corso degli eventi. La mia amata si ammalò gravemente e dopo pochissimo tempo morì."
Prese allora una mela fra le sue mani e cominciò a sfiorarla con un coltello.
Poi aggiunse:
"Fù un duro colpo per tutti noi... ma riprendemmo a vivere. Mia figlia Heylde conobbe un cavaliere. Tanto virtuoso quanto bello. Si sposarono ed ebbero una stupenda bambina. Ma poco dopo, mentre combatteva i Mori in Spagna, cadde ucciso in battaglia, abbandonando moglie e figlia.
Quanto a mio figlio Ermaus fù ingannato e tradito più volte dalle sue compagne. Allora capìì che l' amore è un' illusione.
Un' illusione pericolosa perchè inebria e confonde la ragione.
Decisi così, per il bene della mia famiglia, di costruire questo luogo.
E conservai in questo castello ogni sorta di bellezza e divertimento.
Nulla doveva mancare per renderci tutti felici.
Pattuì allora con me stesso che questo castello ci avrebbe difeso dalle beffe e dalle atrocità dell' amore. Il male è fuori, nascosto dalla nebbia che l' amore sa portare sul cuore degli uomini."
Si alzò allora dalla tavola e raggiunse una delle finestre.
"Vivemmo così, sereni, per almeno 4 mesi, quando accadde qualcosa di strano." Disse ancora. "Apparvero tre superbi cavalieri, guidati da un giovane paggio. Erano ricoperti ciascuno da un' armatura diversa... il Cavaliere Verde che simboleggia l' illusione, il Cavaliere Rosso che rappresenta invece la violenza ed infine il Cavaliere Bianco che incarna l' irrazionalità.
Costoro, come spettri giunti da un lontano ed arcano oltretomba, presero a minacciare questo luogo, cercando di violarne la tranquillità.
Da allora io convoco nel castello i migliori cavalieri del mondo, affinchè possano liberarci da tale flagello. E finora nessuno è riuscito in tale impresa. Ma chi ne sarà capace potrà chiedere ciò che più desidera il suo cuore. Purchè sia reale e tangibile, a differenza di amore e delle sue falsità."
Ritornò al suo posto, fissò quella mela e poi, con gesto rapido e pieno d' odio, la spaccò in due col coltello.
"Chi è tanto stolto da sprecare la vita in cerca di una compagna destinata a lui solo..." disse a denti stretti "... troverà solo la compagnia di madama Sofferenza e madonna Follia!"