Così, Llamrei ed Elisabeth, trascorsero quasi tutta la notte nella biblioteca, a sfogliare libri e pergamene.
Fino a quando l' aurora cominciò ad illuminare l' oriente ed il nuovo giorno si affacciò su quel misterioso castello.
E poco dopo si udì il rintocco di una piccola campana.
Allora alcuni servitori, muniti di campanellini d' argento, cominciaro a chiamre tutti gli ospiti, pregandoli di raggiungere la Sala Grande, che dominava buona parte del pianterreno.
I primi a scendere furono Guisgard e Cavaliere25.
"Ci hanno convocati qui senza anticiparci nulla." Disse Guisgard al suo fedele scudiero. "Ed a quanto pare siamo stati i primi a rispodere all' appello."
Poi, dopo alcuni istanti, aggiunse:
"Non vedo Perry... starà ancora dormendo. Meglio lasciarla riposare. La nostra damigella ha l' argento vivo addosso."
Nel frattempo, Perry era bloccata nella cella.
Ad un tratto cominciò a sentire qualcosa.
Era una sorta di litania, recitata con una voce stridula.
E ad un certo punto comiciò a scorgere una sagoma.
Era una donna.
Questa iniziò ad avvicinarsi, semicoperta dalla penombra.
Aveva il volto celato da una maschera.
"Come sei bella..." comiciò a dire con la sua innaturale voce "... il tuo viso..."
Si avvicinò ancora di più ed aggiunse:
"Il mio viso invece... qui, in questo castello... odiano e disprezzano ciò che è brutto... ma in realtà... i loro cuori sono più disgustosi del mio volto!"