Lanciai un'occhiata incredula al cavaliere il cui nome, a detta sua, era Guisgard.
"Che cosa intendete? Che cosa volete dire con: il mio nome apparteneva ad un'altra persona che portava tatuato l'albero della vita? Chi siete voi? Eppure non vi sento estraneo e nemico.....cavaliere....voi dite solo una parte di quel che sapete...che cosa sapete di me? Sapete anche forse che io non sono un cavaliere...ma bensì una donna? O questa per voi è una novità?" Dissi ironicamente guardando sugli occhi Guisgard.
Non aspettai una risposta...in quanto il suo tacito assenso era già di per sè una conferma alle mie domande.
"Allora? Visto che sono una dama, signore, varcherò io la porta per prima. E come si dice dalle mie parti: un alto e un basso fa uno uguale, sarà la porta di centro quella che apriremo!"
E senza aspettar oltre ...aprii la porta.
Lo spettacolo che mi si trovò di fronte era alquanto raccapricciante: una mischia di persone ridenti, odore di vino speziato, balli, canti, amore a profusione, una sorta di baccanale dell'antica Roma. Guardai il mio compagno di ventura..incredula. " Ma dove siamo capitati?"

(foto: da, dream traveler)