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Vecchio 07-04-2010, 19.57.12   #354
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Perry si era subito avvicinata alla donna.
E questa la ringraziò per il suo cortese gesto.
Poi rispose:
"Damigella, Dafne era una bellissima ninfa che per dispetto Amore fece innamorare di Apollo. Egli aveva infatti osato offendere il dio dei sentimenti e questi lo punì amaramente. Dafne infatti rifiutò per sempre l' amore di Apollo, preferendo mutarasi in una pianta di alloro, pur di non essere sua."
Intanto, Cavaliere25 era preoccupato, ma Guisgard lo tranquillizzò dandogli una pacca sulla spalla.
Ad un tratto, quel misterioso cavaliere cominciò a dire:
"Chi ha suonato il corno?"
"Sono stato io!" Rispose Guisgard mentre si allacciava l'elmo.
"Perchè mi afrontate?" Chiese il cavaliere.
"Perchè solo un marrano e vigliacco può tenere prigioniera una donna!" Rispose Guisgard.
"La donna è mia... ed anche il suo cuore resterà nel mio pugno!"
"Con un pugno di mosche resterete, invece!" Rispose Guisgard con tono guascone.
"Per la dama!" Gridò il cavaliere e si lanciò verso Guisgard.
Questi ebbe solo il tempo di prendere la lancia che gli passava il suo scudiero e partì alla carica.
L' impatto tra i due fu molto violento e le loro lance, colpendo i solidi scudi, andarono in mille pezzi.
Ed entrambi furono disarcionati dai loro cavalli.
Guisgard però, più agile dell' avversario che vantava una stazza decisamente superiore, gli si lanciò sopra e mostrandogli la lama della sua spada gridò:
"Vi ritenete vinto! Rispondete! Vi ritenete vinto!"
"Si... avete vinto... sono alla vostra mercè..."
"Perchè tenevate prigioniera quella donna?" Chiese Guisgard.
Il cavaliere arrossì e non rispose.
"Perchè?" Gridò ancora Guisgard.
"Perchè... l' amo... l' amo sopra ad ogni cosa..."
"Strano modo per dimostrare il proprio amore." Disse Guisgard.
"Messere..." rispose il cavaliere "... guardatemi... sono grasso e goffo... potrebbe ella che è bellissima, innamorarsi di me?"
"E volete quindi tenerla con la forza?"
"Mai alzai un dito su di lei!" Rispose il cavaliere. "E mai potrei farlo."
"Credete che il vostro aspetto sia più importante del vostro cuore?" Chiese Guisgard. "Se pensate questo siete più stolto di quanto credessi!"
Guisgard si alzò ed aiutò quel cavaliere a rimettersi in piedi.
"Ora, per riparare al vostro comportamento, condurrete quella dona dove ella vorrà." Disse Guisgard.
"Lo giuro sul mio onore!" Rispose il cavaliere.
"Se riparerete così, allora vi è del buono in voi." Disse Guisgard. "Qual' è il vostro nome?"
"Orko il Rosso."
Guisgard allora raggiunse la donna.
"Siete libera, milady" Disse Guisgard. "Quel cavaliere stolto vi condurrà a casa vostra. Potete fidarvi... egli vi è devoto sopra ad ogni cosa."
"Chi siete, cavaliere?" Chiese la donna.
"Perdonate, milady, ma un voto mi impone una corazza che non è la mia. Se riuscirò in un' impresa, potrò di nuovo riavere il mio nome. Nel frattempo posso offrirvi i miei servigi."
Orko il Rosso e la donna allora partirono.
Egli finalmente non aveva più l' elmo a celargli il volto e la donna, ammirandone il carisma, ne fu molto compiaciuta.
Anche Guisgard, Cavaliere25 e Perry ripresero il loro cammino.
E verso l' alba intravidero in lontananza una grande castello avvolto da una nebbia senza fine.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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