Dunque ammetto che ero sulla stessa lunghezza d'onda di Guidon, non provavo delle buone sensazioni nè verso quella magica e tempestiva casa, che pure ci aveva dato ristoro e conforto, nè nei confronti della bellissima bambina.
E poi il dolore che la piccola provava per aver perso sua madre, era una cosa che non riuscivo bene a tollerare, era così intenso che offuscava le mie capacità. Così cercando di mantenermi serena, mi accuciai vicino a lei e le dissi: "Piccolina, sai dirmi come si chiama il Castello della tua mamma? Non ti preoccupare ti aiuteremo..." Guardai Elisabeth e Guidon, cosa ne avrebbero pensato?
Questa dannata sensazione nello stomaco...ma cosa stava succedendo?
Ultima modifica di polgara : 02-04-2010 alle ore 12.15.16.
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