Sospirai, continuando a guardarmi attorno.
«Sì, hai ragione!» annuii, pensierosa e nervosa dal non riuscire a risolvere quel mistero.
Dopotutto non era quello in cui ero brava.
Io ero brava a far parlare i prigionieri, a scavare l'oscurità all'interno delle anime più candide.
Ma non a risolvere misteri.
Guardai il ragazzo, lasciandomi per un momento andare a tutti quei pensieri torbidi che mi assalivano in quel momento, e tutti i modi in cui avrei voluto sfogare lo stress su quella pelle candida e pura.
«Andiamo in camera» annuii, prendendolo per un braccio.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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