Non avevo ancora visto il castelllo del padrone, le mie sorelle mi tenevano nascosta, a volte pensavo avessero quasi paura di me.
Mi chiamavano sempre quando c'era qualcosa di troppo crudo per loro, perchè io ero qualcosa di diverso, qualcosa di così oscuro che nessuna di quellle ochette avrebbe mai potuto sostenere.
Ora mi affidavano il mio compito preferito, rovinare un'anima candida, come mi parve di capire fosse il nipotino del padrone.
Oh, poveo caro...
Des gli aveva fatto preparare il pranzo, e io lo aspettavo lì, in salotto, con un biccchiere di vino in mano, sprofondata in una poltrona.