Percorsi lentamente il castello addormentato, con passi leggeri e furtivi, seguendo quella melodia celestiale tra le varie sale, fino ad arrivare alla fonte di tutto quello.
Era il padrone, il padrone stava suonando.
Gli sorrisi e mi avvicinai, dolcemente.
"È una musica bellssima, padrone..." gli sorrisi, dolcemente.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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