Mi inchinai in tono deferente, con un sorrisetto nascosto dalla mia proverbiale abilità a celare il mio vero stato d'animo.
"Prego, miei signori, il mio padrone sarà lieto che abbiate accettato il suo invito!" con tono gentile e sempre deferente.
Feci loro cenno di seguirmi, li avrei condotti nella dimora del mio padrone.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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