Elv, che nei lineamenti appariva molto somigliante al nativo Velv, si agitava e mormorava qualcosa nel sonno.
Erano parole soffocate, tra gemiti e sussurri, difficili da decifrare e comprendere.
Tuttavia Gwen ascoltandolo riuscì a farsi un'idea.
Parlava della miniera e di ciò che era accaduto, in particolar modo dei serpenti.
Strinse allora i pugni tirando forte le lenzuola del letto, sudando freddo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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