Ad un tratto la porta nell'atrio si aprì ed una figura comparve nella massa informe del chiaroscuro albeggiante.
Era un uomo robusto, grosso e con un che di spartano nel corpo e nei modi.
Fece un passo e la luce fioca della lampada illuminò il suo aspetto.
Aveva capelli arruffati, barba incolta e colta, sguardo cupo ed espressione torva.
Su tutto in quel dipinto umano una cosa balzava più di tutto all'occhio.
Una lunga e profonda cicatrice che dallonzigomo sinistro scendeva, simile allo sfregio sulla corteccia di un albero dopo essere stata colpita da un fulmine, lungo il viso, fino al collo.
L'uomo camminò come un generale in mezzo alle sue truppe, fece un cenno e tutti uscirono fuori, restando sul molo.
Anche Elv, portandosi dietro Gwen.
Il capitano Goaz allora fu l'ultimo a lasciare lascio e la taverna, fermandosi davanti ai tuoi giovani e fissandoli con i suoi occhi cupi e con quel taglio sul viso.