Le mani di Elv erano sulle natiche di Gwen, posate come lente carezze, mentre il suo viso era vicinissimo alle gambe di lei e la sua bocca non cessava di assaporare lenta l'intimità calda della ragazza.
E più lui continuava, più, pian piano, le gambe di Gwen si schiudevano, si allargavano con movimenti lenti.
"Brava..." disse Elv senza smettere quella meravigliosa e provocante tortura "... mi piace che la mia assistente sia così brava... obbediente... sempre pronta ai comandi del suo capo..." mentre le mani di lui si muovevano con carezze appena più ampie e circolari sui glutei di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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