Lo fece squillare un paio di volte, mi guardò e poi rispose.
Rimase davanti alla finestra.
Fui tentata di raggiungerlo, ma sentendo il suo tono basso e cauto rimasi dov'ero, la schiena sollevata poggiata sui cuscini, le gambe appena piegate ed i capelli rossi un po' spettinati sparsi a coprire gran parte dei seni nudi.
Già.
Quella voce che avevo deciso deliberatamente di ignorare aveva fatto prepotentemente irruzione in quel nostro angolo, ricordandoci che a volte la libertà è un concetto troppo distante ed irraggiungibile.
Per lo meno da noi.
Perché nonostante il suo matrimonio fosse oggettivamente giunto ad un capolinea, era un'incognita ancora presente nella sua vita, un'incognita che non sapevo come risolvere, ma c'era e per ora dovevo farci i conti.
Non mi pentivo di ciò che era appena stato interrotto, forse con molta arroganza.
Ma di sicuro, dovevo farci i conti.
Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk