Devo ammetterlo, non fu una passeggiata come mi aspettavo, ma restavo dell'opinione di doverlo fare, che solo io potevo farlo.
Più scendevo in quell'oscurità, mi addentravo in quel cratere, più la faccenda mi incuriosiva.
Chi altri poteva avere interesse ad andare sulla terra?
E certo che doveva avere sfortuna a trovare un incaricato della federazione intergalattica ad accoglierlo!
Era sempre più buio, sempre di più.
Ma poi riuscimmo a raggiungere il cratere, illuminati dalla luce della luna.
Allora approfittai di quei raggi spettrali, e di un piccolo strumento Nercaniano per fare luce intorno a noi.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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