LE CAMPANE DI SANTIA AGATIS
Le immense moltitudini celesti, tra il corso eterno ed immutabile di stelle sconosciute e la profondità degli abissi di notti assolute e segrete custodi di sogni perduti, attraversavano la rotta della Stella del Mattino, diretta oltre la fascia degli asteroidi, dove le orbite delle Lune di Titanius sono ignote e le carte astrali non hanno riferimenti, né tragitti da percorrere.
A bordo l'equipaggio era raccolto nella cabina 78, mentre PF6, il cervello elettronico che governava l'astronave, elaborava costantemente le migliaia di dati per gestire la rotta galattica.
“PF6...” disse il capitano Swan controllando le strumentazioni di bordo della Stella del Mattino “... quanto manca all'arrivo?”
“Siamo-in-perfetta-sincronia-con-le-tabelle-stellari-capitano.” Rispose il cervello elettronico. “Prevedo-che-fra-29-ore-avremo-aggirato-la-fascia-degli-asteroidi-entrando-nelle-orbite-di-Phavillas-la-sesta-e-più-piccola-Luna-del-pianeta-Titanus-capitano.”
“Perfetto.” Annuì Swan. “Tienimi aggiornato, PF6.”