ll bambino era in pericolo ed il tempo era giunto...i segni erano chiari...ma come riuscire a salvarlo? Dovevo riflettere.
Presi la tisana di tiglio, mi accomodai sulla sedia di fronte al camino ed iniziai a fissare il fuoco, a sentirne il calore sulle mani e sul volto, ad ascoltare lo sfrigolio delle braci. Una figura, una donna, un'aria familiare forse una Sorella, stava passando davanti alla casa della madre e del bambino. Si soffermava? Non riuscii a cogliere e l'immagine scomparve. Recitai la frase di ringraziamento e vestendo il mantello uscii. Ecco, forse lei era la chiave. Trovare la casa era uno scherzo, ma come convincere la madre a darmi suo figlio? Non mi avebbe creduto se le avessi detto che era in pericolo o quantomeno sarebbe voluta venire anche lei, cosa non possibile. Però l'altra donna avrebbe capito, si era lei che dovevo contattare. Se la memoria non mi ingannava il suo nome era Elisabeth.
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