Era lì.
La fissava.
Persino le sorrideva.
Un sorriso indescrivibile, che inquietava, spaventava.
Gwen era inchiodata nel letto.
Tentava di gridare.
Eppure non riusciva ad emettere un solo suono.
Quegli occhi.
Ad un tratto la finestra si aprì.
Sentì un bambino ridere.
La risata di un babino che gioca.
Allora urlò.
Ci riuscì.
Gridava forte.
Forte.
"Gwen..." disse bussando alla porta chiusa Velv "... Gwen, cos'hai? Gwen!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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