Quegli occhi erano su di lei.
Come se volessero entrarle dentro, leggere fino dentro la sua anima.
Occhi grandi, inquietanti, come quel sorriso che Gwen vedeva.
Un gufo può sorridere?
Una paura sorda, irrazionale, come un attacco di panico prese la ragazza.
Nessun muscolo del suo corpo sembrava più rispondere.
Era come immobilizzata, bloccata, piantata sul pavemento di legno cigolante di quel capanno.
Quegli occhi, quel sorriso.
Ad un tratto sentì qualcosa.
Come una voce.
Lontana ed indefinita.
Sembrava la voce di Elv.
Pareva chiamarla.
Il gufo sorrise.
Ora sembrava un bambino.
Un bambino che la guardava e sorrideva.
Gwen sentì la paura aumentare e con essa un senso di disperazione.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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