"Credo di si." Disse sorridedo Maday a Destresya, certo che Minsk avesse fatto di nuovo centro.
Poi nella sala il maggiordomo condusse un uomo.
Elv lo indicò a Gwen.
Era alto e robusto, con capelli scuri ed occhiali.
"Signor visconte, i miei saluti." Quello al nobile.
"Chi è lei?" Chiese questi.
"Mi presento... sono il professor Satome." L'uomo. "Mi occupo di studi sul paranormale e sulla parapsicologia."
"Ed cosa l'ha spinta al mo castello?"
"E' cosa delicata..." mormorò Satome.
"Avanti, mi dica." Lo esortò il nobile.
"Ebbene..." annuì Satome "... io credo che la polizia ed i media siano completamente fuoristrada... non è stato un semplice ladro a rubare la Pietra Girellana..."
"Chi allora?" Domandò il signore del castello.
"Un individuo misterioso, a cui do la caccia da anni..." svelò Satome "... un individuo difficilmente inquadrabile ed indefinibile... un essere che nasconde ancora oggi profondi segreti..."
"Un attimo..." intervenne Minsk "... io so chi è lei, professore... uomo di cultura, molto in vista nel mondo accademico e di sicuro valore. Io stesso ho letto molti deisuoi libri... tuttavia concordo con chi afferma che lei si è lasciato suggestionare dai suoi stessi studi..."
"Spettramas non è suggestione!" Esclamò Satome, per poi scusarsi per il suo impeto.
"Vede?" Sorridendo Minsk. "Basta quel nome per farle perdere il controllo. Spettramas è un folclore... nulla di più... lei lo vede ovunque, in ogni teoria del complotto... un oscuro maestro, un vendicatore dell'assurdo, un vigilante di antichi segreti." Rise. "Andiamo, professore. Un uomo della sua caratura non può credere a simili fandonie."
"Spettramas è reale, le dico." Deciso Satome a Minsk. "Io l'ho incontrato più volte." Con occhi ardenti.