I nostri occhi si incontrarono in quel momento così fremente, che precedeva il gioco più ardito.
Poi lo feci mio e iniziai a giocarci con la lingua, con tutta la bocca, muovendosi ritmicamente mentre vivevo dei suoi gemiti e dei suoi sospiri.
Nessuno poteva farlo impazzire in quel modo, poteva aver avuto quante donne voleva il mio bell'Aegos, ma sapevo che nessuna sarebbe stata al pari dei gemiti che potevo strappargli io, che arrivavo a rubargli l'anima con quel bacio perverso e lussurioso.
Continuavo e continuavo, le mie labbra lo avvolgevano, lo accoglievano e lo facevano impazzire.
Ancora e ancora, sarei potuta andare avanti tutta la notte, in un crescendo di godimento senza fine.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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