Gwen ed Altea si ritrovarono fra la gente mentre la scoperta di quel nuovo e terribile omicidio prendeva forma.
all'inizio si susseguirono voci confuse, poi piano piano tutto si fece più chiaro.
La donna uccisa era una cameriera di un pub che tornava a casa dopo il suo turno di lavoro.
In un vicoletto era stata raggiunta dal suo assassino che con vigore l'aveva trascinata in quel retro bottega dopo aver sfondato la porta a forza.
Lì dentro l'aveva massacrata di botte, usando perlopiù le mani nude, per poi finirla con un taglio netto al collo.
Anche stavolta il taglio si presentava profondo e lungo e la testa penzolava sul punto di staccarsi.
E così fu quando il cadavere fu sollevato dagli uomini dell'ambulanza.
I segni di sangue sul muro fecero capire che anche in questo caso la vittima era stata issata, cercando di incastrarla fra le mensole alla parete.
Queste però avevano ceduto ed il cadavere era finito su una cassapanca.
Tuttavia stavolta c'erano dei testimoni.
Tre persone infatti affermavano di aver sentito urla e voci.
Le urla furono identificate come quelle della povera vittima, la voce invece del suo assassino.
Ma su quest'ultimo punto le testimonianze erano in disaccordo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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