Così attorno alle radici di un grosso albero dal tronco largo e robusto, alto più di venti piedi e con i rami così grossi e pesanti che giungevano a toccare il terreno, Gwen ed Elv trovarono riparo per la notte.
La Luna brillava spettrale fra le fitte foglie di alberi dai rami che parevano spiccare voli infiniti, generando inquieti riflessi simili ad antichi fantasmi che si animavano tra i bambù giganti, tra i quali strisciavano serpenti dalle spire gigantesche.
Ad un tratto i due giovani udirono qualcosa.
Un sibilo lungo e bassi, simile al suono rauco di un corno.
Echeggiava sinistro nella jungla, quasi ammutolendo i cupi versi delle tigri e zittendo il verso sinistro dei rapaci notturni.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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