“Siete dunque sconfitta, mia cara cognata.” Disse lui ad Altea. “Ma come detto non richiederò pegno. Dopotutto il piacere di aver giocato con voi è già un premio intrigante.” Con un sorriso misterioso.
Se Lucifor, il poeta maledetto di tante rime perdute, abbia sorriso mai durante la sua inquieta esistenza, di certo sarebbe stato simile al volto di Andorre in quel momento.
“Stasera una Luna enigmatica brilla nel cielo... non trovate?” Chiese ad Altea.
Ad un tratto fuori si udì il passo di diversi cavalli che giungevano.
Siculon trasalì.
“Eri andata” disse con occhi d'ira a Gwen “per vedere uno di quegli schiavi? Ma sei impazzita? Hai perduto il senno e la dignità? Uno schiavo!” Alzandosi. “Giura... giura che davvero quell'uomo ti ha aggredita, Gwen! E ricorda che dalla tua risposta dipende la sua vita! Seppur uno schiavo, nessuno merita di morire per una colpa non commessa!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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